Un anno intenso

"Un anno qui???... non ce la farò mai!"...
Oggi sorrido ricordando quelle frase e rivedendomi un anno fa, all'inizio del mio tirocinio come psicologa, entrare timorosa nel Day Hospital Oncologico.
Ripenso a quel primo periodo, quando "modello Attack" stavo appiccicata alla dott. ssa Luisa Bonetti, la "mia" tutor che aveva accettato di accompagnarmi e guidarmi nel percorso formativo.
Ricordo quando passavo alla velocità della luce davanti alle "poltrone della chemio" e davo un rapido sguardo a fiale, sacche e flaconcini dai nomi impronunciabili.
E...poi il tempo in cui mi fermavo guardando attentamente quelle poltrone e facevo timidi sorrisi alle persone lì sedute per la terapia e...notavo sguardi sereni, visi affaticati, sorrisi, soffiate di naso, occhi lucidi, bandane, capelli corti o quasi inesistenti ... Ascoltavo frammenti di vita, preoccupazioni, commenti, risate, sospiri, silenzi...
E poi... aspettavo la sig.ra Francesca, il sig. Andrea, la sig.ra Maria ...sulle poltrone, sul divanetto, in sala d'attesa, in studio, cercando di capire se era giornata per chiedere, per parlare, per ascoltare o per stare in silenzio ma... qui... insieme.
Oggi che il tempo mi sembra "volato", come spesso succede nelle esperienze vissute intensamente, non posso far altro che ringraziare profondamente e con gratitudine tutti coloro che hanno reso questo periodo una grossa opportunità di crescita umana, personale e professionale.
Grazie, quindi, a tutte le persone che chiamiamo "pazienti" che ho incontrato e che mi hanno consentito di avvicinarmi alla "malattia vissuta" e raccontata attraverso lacrime, pensieri, aspettative, speranze, dolore. Tutto ciò mi ha "costretta" a fare i conti, finalmente da vicino, con la nostra fragilità e limitatezza ma, anche con la necessità di considerare la vita e i suoi eventi e accidenti con maggior rispetto e attenzione per tutto ciò che ci dà, ci toglie, ci fa incontrare.
Al Primario, dott. Sandro Barni, un ringraziamento speciale e non di circostanza per la calorosa accoglienza e la fiducia. Mi ha dato la rara opportunità di riscoprire e ribadire che, la pur grande e determinante competenza tecnica, non può essere disgiunta dalla passione, umana e professionale insieme, per il proprio lavoro, dall'entusiasmo e determinazione nel continuare a cercare, sperimentare, spronare tutti quanti a guardare oltre, con fiducia e umiltà.
Grazie ai medici, oncologhe e oncologi del Day Hospital, le dott.sse Karen Borgonovo, Mary Cabiddu e Mara Ghilardi, il dott. Marco Cremonesi e il dott. Fausto Petrelli, per avermi dato la possibilità di imparare quanta forza, entusiasmo e fatica ci vogliono per affrontare con i pazienti il percorso di cura.
Con loro, all'insegna del "prima i pazienti, i familiari, le terapie " (...e quindi ...anche oggi non si sa se e a che ora si mangia ...) ho sentito "quanto scotta la sedia che scotta" nel trovare e misurare le parole...quelle che escono facili (..."oh finalmente siamo fuori dai guai!") ... quelle cariche di fiducia e speranza... quelle che proprio si fa fatica a trovare per dire una verità difficile.
Grazie di cuore alla caposala Gabriella e a tutte le infermiere: Angela, Antonella, Francesca, Giovanna, Mari, Mietta, Simona e la mitica Lori, per avermi accolta benevolmente e con la massima disponibilità. Sono ancora oggi stupita e ammirata per quegli sguardi sempre discretamente vigili, le parole opportune, i silenzi partecipi, i gesti rapidi al momento giusto.
Grazie a Luisella, Grazia e Cristina, regine e registe della segreteria, primo e importante momento di incontro per chi arriva o contatta l'oncologia, per la pazienza con cui mi hanno illuminata sui "codici" e procedure organizzative.
Grazie con simpatia alla dott.ssa Veronica Lonati dell'Area Sperimentazione per la gentilezza e cordialità.
Un pensiero per i volontari, in particolare Celestina, Guido e Pinuccia, per avermi fatto riscoprire quanto una pausa accogliente, una coccola gentile e discreta sotto forma di caffè che aspetta proprio te, ti può aiutare tantissimo a rigenerarti e ripartire.
E...infine...
last but not least, grazie alla ... punta di diamante ... la dott.ssa Maria Luisa Bonetti, psiconcologa del Day Hospital, garante del mio tirocinio.
In tutto questo periodo, mettendo a disposizione il suo patrimonio di esperienza professionale ed umana, mi ha sempre sostenuta e spronata. Con grande fiducia mi ha consentito di sperimentarmi direttamente avendo sempre cura di ...mettermi una rete di protezione, invisibile quanto solida e sicura. Ho avuto modo di imparare molto dalla grande tolleranza per le opinioni e i sentimenti degli altri, dall'accoglienza verso l'espressione delle più profonde difficoltà umane e del dolore più indicibile, come pure della speranza e della gioia per il superamento di scogli e venti avversi.
Al grido del "prima o poi lo uccido!"... ho assistito a furiose litigate e prese di posizione contro...il paziente più difficile del Day Hospital... il suo PC! ...ho partecipato e condiviso momenti preziosissimi di confronto, di scambio, di ascolto, di approfondimento professionale e umano, di creatività e leggerezza.
Se è vero che ogni percorso formativo è utile è però altrettanto vero che, perché abbia davvero un senso e consenta un vero apprendimento (...e cambiamento), occorre che sia accompagnato da grandi maestri.
Grazie Luisa!
Pinuccia Ruggieri
Psicologa tirocinante dell'U.O. di Oncologia Medica
Azienda Ospedaliera Treviglio-Caravaggio