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È arrivata in redazione questa presentazione della tesi di laurea in Sociologia tenuta da una collaboratrice del centro di Senologia di Caravaggio. Congratulandoci con la Neo-dottoressa la pubblichiamo come testimonianza dell'ottimo lavoro svolto.

LO SCREENING MAMMOGRAFICO: EVOLUZIONE E INTERESSE DELLA SALUTE FEMMINILE NELLA SOCIETÀ MODERNA.


Lo studio che ho sviluppato ha sicuramente un legame forte con quella parte della Sociologia che si occupa di salute e di sistemi di welfare sanitari all'interno della società.
Mi è parso interessante proporre una ricerca di cui avessi, in prima persona, interesse ad approfondire.
Le motivazioni che mi hanno guidato nella scelta di questo tipo di ricerca sono attribuibili alla materia del mio lavoro da tre anni circa, ovvero lo screening mammografico nella provincia di Bergamo, in quanto lavoro presso il Centro di Senologia di Romano-Caravaggio.
Lo screening mammografico è un "piccolo" fenomeno che si intreccia alla realtà quotidiana del nostro paese ma ci può rivelare molto sull'atteggiamento della società verso i sevizi sanitari e sociali.
Gli stili di vita e i diversi mutamenti culturali che caratterizzano la società moderna, possono suggerire nuove strategie nella gestione del sistema socio-sanitario.
Esiste una rete di relazioni tra i vari attori sociali del welfare sanitario, l'Asl e le Aziende Ospedaliere, in primo luogo, che progettano e organizzano interventi mirati alla promozione della salute, del benessere, della coesione ed inclusione sociale.
In questa rete di relazioni partecipano sia le donne a cui si rivolge lo screening mammografico che le associazioni di volontariato che sensibilizzano l'opinione pubblica.
Osservare e analizzare la realtà della provincia di Bergamo, mi ha permesso di mettere in evidenza le varie dinamiche sociali e gli orientamenti dell'opinione pubblica verso il tema della prevenzione nella donna tra i 50 e i 65 anni.
Le donne ricoprono diversi ruoli nella società, appartengono a realtà molto diverse tra loro, posseggono diversi bagagli culturali,ma oggi dimostrano di avere un interesse comune: la cura della propria salute.
Le donne rappresentano sempre di più la società in cui vivono,sono parte del tessuto attivo di essa.
La salute delle donne è un paradigma rivelatore del livello di civiltà e sviluppo di un paese, pertanto il riconoscimento del pieno diritto alla salute della donna è strettamente connesso allo sviluppo della prevenzione oncologica.
Attraverso il mio lavoro di ricerca è chiaramente emerso che le donne hanno sviluppato una significativa cultura della prevenzione ed esprimono soddisfazione e partecipazione alla campagna di prevenzione al tumore della mammella.
E' emersa unanimità da parte delle donne bergamasche nel giudicare lo screening mammografico, un appuntamento biennale ritenuto molto importante tanto da consigliarlo ad altre donne.
La comunicazione gioca un ruolo importantissimo per ottenere una adesione soddisfacente e consapevole da parte delle donne e crea un rapporto di fidelizzazione con esse.
Gli screening mammografici sono strumenti di equità sociale perché danno la possibilità a tutte le donne di proteggere e preservare la propria salute.
Nella nostra società è essenziale oggigiorno, valorizzare il ruolo della donna anche attraverso la promozione del benessere, promuovendo azioni educative in merito a fattori di rischio e rivolte all'importanza della prevenzione e della diagnosi precoce, nonché ad adottare degli stili di vita più salutari.
Dai dati raccolti è emerso che questa consapevolezza sia radicata nelle donne italiane, sia a livello nazionale sia a livello regionale e anche nella realtà di provincia come a Bergamo.
I dati raccolti hanno dimostrato, attraverso i tassi di partecipazione, che questo interesse verso la propria salute si è nettamente consolidato nell'arco dell'ultimo decennio.
Nella sola provincia di Bergamo, il tasso di adesione è passato dal 51,3% al 65,9%, negli ultimi dieci anni ovvero dalla nascita dello screening mammografico nell'Aprile del 2000 ad oggi.
Il tasso di mortalità per carcinoma mammario nella nostra provincia è inferiore rispetto al resto della Lombardia e si auspica che grazie allo screening mammografico ci sarà un'ulteriore riduzione della mortalità per carcinoma mammario.
Per valutare qualitativamente il sevizio fornito si possono utilizzare questi ultimi indicatori, il tasso di adesione e il tasso di mortalità.
Il tasso di adesione è direttamente proporzionale al livello di qualità di un servizio,mentre il tasso di mortalità è inversamente proporzionale ad esso.
Si può quindi asserire che le campagne di screening sul nostro territorio hanno avuto uno sviluppo equilibrato nel tempo e ciò è attribuibile ad una buona organizzazione.
La prevenzione è una forma di protezione della nostra persona verso la malattia che ci spaventa.
La malattia può essere gestita meglio se vengono individuate le soluzioni mediche più adeguate per poterla fronteggiare.
Il lavoro del welfare sanitario in Italia per la prevenzione oncologica, attraverso lo screening mammografico, in modo particolare nella provincia di Bergamo, sembra aver tracciato il suo percorso su buoni binari, questo è quello che ha saputo dimostrare negli ultimi dieci anni.

Enrica Fratus

reparto oncologia treviglio
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