“Le persone possono dimenticare le cose fatte, le parole dette,
ma non potranno mai dimenticare il bene che hai fatto”
ad Angelo… per sempre con “Gabry”
Innanzitutto ci presentiamo, siamo Andrea ed Enrico, i figli di Angelo, fondatore ed anima di quest’associazione nata quasi 25 anni fa in memoria di nostra madre per contribuire alla prevenzione del tumore alla mammella. Ed è proprio dal titolo di questo editoriale che vorremmo partire a descrivere quello che è stato in questi mesi il nostro contributo “improvvisamente” da protagonisti nel campo della prevenzione. Abbiamo sempre vissuto l’associazione da semplici spettatori, apprezzando gli sforzi ed i risultati che venivano raggiunti e che oggi riconoscono “Amici di Gabry” come una realtà fondamentale di raccordo tra l’oncologia, il paziente ed i famigliari; ma oggi, essendo entrati in campo, abbiamo potuto vivere in prima persona ed apprezzare l’unione e l’affiatamento di una squadra collaudatissima di volontari che quotidianamente dona i propri sforzi e le proprie energie per aiutare il paziente oncologico.
Spazio Scientifico
Oncogeriatria
È ben noto che la popolazione stia progressivamente invecchiando e le proiezioni statistiche ci dicono che nel 2050 la stragrande maggioranza della popolazione italiana sarà costituita da anziani a discapito dei nuovi nati. Il Tumore può essere considerato la malattia correlabile all’età per eccellenza: con l’avanzare del tempo infatti si accumulano nel nostro organismo fattori cancerogeni e diminuiscono sia la capacità di difesa del nostro sistema immunitario, sia i meccanismi di riparazione cellulare favorendo quindi la loro insorgenza.
Spazio Tecnico
Nuovo reparto Oncologico
Il reparto di oncologia, inaugurato il 2 maggio scorso nell’ala est dell’8 piano dell’ospedale di Treviglio, rappresenta il completamento di un percorso che consente di accogliere e curare i pazienti a 360 gradi. Insieme con il Day Hospital e l’ambulatorio oncologico esso permette di prendere in carico il paziente sin dal sospetto diagnostico, accompagnandolo in tutto il percorso assistenziale ed integrandosi anche con gli altri reparti (radioterapia, chirurgie) e le unità diagnostiche (radiologia, medicina nucleare, anatomia patologica). Il reparto di Oncologia è dotato di 10 posti letto ed include due stanzette singole che consentono di isolare i pazienti immunodepressi o affetti da complicanze infettive.
Spazio Territorio
Abbazia di Mirasole
Abbazia Milanese fondata dagli Umiliati nel Duecento, l’Abbazia fortificata di Mirasole, dedicata dapprima a san Pietro Martire poi all’Assunta, si trova a pochi chilometri (in direzione Sud-Ovest ) da Chiaravalle, mentre sul lato opposto, ovvero ad oriente, è posizionata Viboldone. Anzi, le tre Abbazie sono poste agli angoli di un triangolo equilatero che vede sull’apice nord Chiaravalle, all’angolo Sud-Est: Viboldone, a quello Sud-Ovest: Mirasole. La si può raggiungere in auto dalla Statale 412 e dal centro di Milano tramite il lunghissimo Viale Ripamonti, ma anche con il treno e la terza linea del Metrò, fermata Rogoredo; da qui diparte un camminamento in mezzo al verde che conduce dapprima a Chiaravalle, indi al cimitero omonimo e più oltre, in strada però meno agevole, a Opera ovvero a Mirasole.
“Giuann” ha fatto marrone
Per tutti, Giovanni era Giovanni. Punto e basta. È un’affermazione che può sembrare banale solo a chi ignora che, in paese, nessuno riusciva a portare il proprio nome di battesimo dalla culla alla tomba. Quando andava bene lo storpiavano anche in modo amichevole, ma c’erano persone che ne ricevevano un altro poco gradito. Che restava per tutta la vita. Le scurmagne: soprannomi che vestivano come una seconda pelle, come il marchio di un tatuaggio che non se ne sarebbe più andato. Addirittura ci sono paesi nei quali uno nasce Francesco e poi lo ribattezzano, che so, Asdrubale. Un modo come un altro per onorare un familiare scomparso, un amico di famiglia. A volte, solo una scorciatoia per evitare omonimie. Giovanni, no. Chissà per quale motivo, era rimasto sempre Giovanni. Finché, in men che non si dica, un venerdì mattino di una vita fa, Giovanni perse il nome e pure la faccia. Insomma, fece marrone: fu colto con le mani nel sacco.
Insieme si può. Insieme funziona.
Nel 2022 un gruppo di associazioni di volontariato e un soggetto privato si sono alleati per proporre al territorio della provincia di Bergamo 10 appuntamenti per parlare di salute, di prevenzione delle patologie oncologiche, (e non solo), di diagnosi precoce e di terapie. È stata anche l’occasione per spiegare che la tutela della salute e la malattia non sono solo questioni sanitarie, ma hanno anche un’importante valenza psicologica, relazionale e sociale. Per questa ragione sono stati chiamati come relatori medici, personale sanitario, ma anche psicologi, sociologi, rappresentanti delle istituzioni e pazienti. Sulla scorta dell’esperienza maturata nel 2022, abbiamo deciso, insieme, di proseguire nel nostro progetto per il 2023.